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mercoledì 29 ottobre 2014

Estremismo di destra contro il terrorismo islamico, fenomeno pericoloso

I fatti avvenuti in Germania, a Colonia, che hanno visto duri scontri tra la polizia ed esponenti della destra estrema del paese, in occasione di dimostrazioni contro la presenza dei salafiti sul suolo tedesco, costituiscono un pericoloso segnale di allarme valido per tutti i paesi del vecchio continente, già attraversati da pulsioni populiste e contro l’immigrazione in generale. Nel paese tedesco il disagio per la presenza sempre più crescente degli islamici appartenenti alla corrente dei salafiti, ritenuta tra le più integraliste, ha provocato al degenerazione della protesta, diventata un cavallo di battaglia della destra più estrema. L’esasperazione parte da motivi in parte condivisibili, che vanno dalla mancata inclusione volontaria al tessuto sociale tedesco degli appartenenti a questa corrente, fino al fenomeno inquietante dei tanti combattenti, che dalla Germania sono emigrati per arruolarsi nelle fila dell’esercito dello Stato islamico. Sebbene le cifre ufficiali parlino di poche centinaia di combattenti, circa 450, in realtà stime considerate più attendibili valutano il fenomeno anche cinque  o sei volte maggiori. La maggioranza di chi espatria verso l’esercito del califfato appartiene proprio alla corrente salafita. Lo scarso controllo sugli appartenenti agli integralisti islamici, dovuto anche ad una legislazione che non ha saputo cogliere l’evoluzione del fenomeno, caratteristica comune anche agli altri paesi dell’Unione Europea, offre all’estrema destra tedesca l’occasione di mettersi in mostra, acquistando una discreta visibilità, mettendo in atto metodi tutt’altro che ortodossi per manifestare le proprie posizioni. Non si tratta, tuttavia, di un fenomeno soltanto tedesco, ben prima è apparsa l’organizzazione Defence League, che fin dal 2009 è stata fondata con lo scopo di combattere contro l’islamizzazione della Gran Bretagna; questo movimento sarebbe un esempio per i gruppi tedeschi. La composizione dei dimostranti annovera soprattutto esponenti del tifo calcistico organizzato, che spesso sono vicini o appartenenti essi stessi alle formazioni neonaziste, creando pericolosi fenomeni di coincidenza, purtroppo troppo spesso comuni anche in altre nazioni,  tra sostenitori calcistici violenti ed estrema destra. Questi gruppi possono essere facilmente manovrabili da partiti politici, che hanno puntato le loro strategie verso il populismo e contro l’immigrazione e possono costituire un oggettivo pericolo per gli equilibri interni di un paese, non soltanto della Germania. Purtroppo queste azioni hanno un potenziale di successo di fronte all’opinione pubblica, ormai sempre più in allarme per i possibili sviluppi terroristici che potrebbero nascere con il ritorno dal fronte mediorientale dei terroristi islamici europei. Si tratta di paure giustificate, con le quali i servizi segreti interni delle nazioni occidentali sono già alle prese, ma che, in assenza di provvedimenti rivolti a prevenirle, costituiscono una valida ragione per mettere in atto proteste tese sempre a degenerare. La necessità di una azione comune dei paesi occidentali e soprattutto della UE, si rende, quindi, più pressante, lo scopo deve essere quello congiunto di non dare occasione di effettuare dimostrazioni pubbliche all’estremismo di destra, capaci di guadagnar facili consensi, insieme alla prevenzione del possibile terrorismo interno di matrice islamica. Tale prevenzione non deve essere soltanto di natura repressiva, ma soprattutto preventiva agendo insieme alle autorità islamiche moderate già radicate sul terreno. Resta comunque la necessità di una azione normativa rapida che sappia disciplinare il fenomeno, tutelando la stabilità interna e l’azione internazionale, qualsiasi decisione si decida di prendere, senza che vengano create le condizioni per favorire populismi ed estremisti di sorta.      

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