Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

giovedì 28 luglio 2016

Obama appoggia la Clinton

Il discorso del Presidente degli Stati Uniti, Obama, che ha tenuto alla convention democratica, in favore della candidata Hillary Clinton, è stato una analisi dello stato del paese e dei pericoli a cui gli USA andrebbero incontro con una elezione di Trump. Il sostegno alla Clinton è apparso, come ci si aspettava e come si era certi da tempo, molto convinto ed ha sottolineato come la competenza in politica interna ed internazionale della candidata sia, di gran lunga, la maggiore mai registrata fino ad ora per un potenziale presidente. Obama parla di una cosa che conosce, per avere collaborato con la Clinton e per averla avuta come avversaria nelle primarie del partito. In effetti il curriculum della Clinton è esplicativo al riguardo e non ci sono dubbi su quanto dichiarato da Obama. Per il Presidente uscente è anche importante la prosecuzione della sua attività politica, che la Clinton assicura, attraverso il suo programma elettorale. Temi come l’occupazione e l’attenzione al tema della sanità rappresentano fattori di indubbia vicinanza politica. La Clinton, del resto, dovrà operare delle aperture ancora più significative di quelle previste dal suo programma, per intercettare il voto degli elettori di Sanders ed in questo senso ci sono già stati dei segnali molto eloquenti, che potranno avvicinare ancora di più la sua azione politica a quella di Obama, frenata spesso dal contrasto del Congresso a maggioranza repubblicana. Piuttosto, sarà interessante, in caso di elezione, vedere quale sarà il comportamento della Clinton nella politica estera, dove ha una fama maggiormente  favorevole all’intervento in casi di situazioni critiche (era favorevole all’intervento in Siria) rispetto alla politica più moderata di Obama. L’impressione è che da qui alla sua possibile elezione, la situazione che potrà trovare potrebbe subire tali variazioni, a causa della continua evoluzione dello scenario internazionale,  da diventare non paragonabile all’attuale e quindi richiedere un approccio totalmente nuovo; in ogni caso più di un analista è concorde nel vedere una sorta di continuazione con l’atteggiamento di Obama, soltanto caratterizzato da qualche decisione meno incline al compromesso ad ogni costo.  Il presidente uscente ha sottolineato come il Partito Democratico sia meno diviso da come appare, anche perchè ha come obiettivo fondamentale il dovere di impedire che un personaggio come Trump possa ricoprire la massima carica dello stato. Nonostante le divisioni iniziali, tra gli elettori della Clinton e di Sanders, questo fatto pare supportato anche dall’azione dello stesso sfidante della candidata, che si è adoperato contro Trump da subito, malgrado siano emersi fatti, che hanno dimostrato come il direttivo del partito lo abbia danneggiato. Secondo alcuni sondaggi gli elettori di Sanders disposti a votare per la Clinton arrivano già all’ottanta per cento, un dato che pare destinato a salire con le dichiarazioni di Trump. Certo questo significa che il partito è unito soltanto grazie ad un minimo comune denominatore, ma per la Clinton si tratta di un punto di partenza importante, dopo la fine delle primarie, quando la sua figura sembrava totalmente invisa agli elettori del campo avverso. Obama si è poi dedicato a demolire i luoghi comuni su cui poggia la sua campagna elettorale e la sua figura, ritenuta totalmente inadatta alla carica di presidente degli Stati Uniti.  Il miliardario repubblicano è stato definito un uomo solo al comando, caratterizzato da una xenofobia che è il contrario dello spirito inclusivo degli Stati Uniti, che rappresenta una società chiusa in se stessa: una e vera propria contraddizione sul suolo degli USA. Tuttavia questa realtà esiste ed è in antitesi con quella democratica e l’unica strada per combatterla, secondo Obama, è proprio quella di puntare sui risultati che la sua amministrazione ha conseguito nei campi della crescita economica e nella, conseguente, riduzione della disoccupazione, fattori che contribuiscono ad una società meno sottoposta agli stress della paura del diverso. D’altra parte le recenti dichiarazioni di Trump, che si è espresso contro le forze armate, ha avuto parole di elogio per Saddam Hussein ed ha fatto appello a Putin perchè trovasse altre mail per danneggiare la Clinton, non fanno che confermare le tesi di Obama e della Clinton ed aiuteranno a trovare voti sia tra gli indecisi, che nei delusi dalla candidatura di Trump appartenenti al partito repubblicano. 

Nessun commento:

Posta un commento